| 
								  | 
								
								
									
										
											| 
											 
											
											FOTO & IMMAGINI  | 
										 
										
											
											
												
													
													
  | 
												 
												
													| 
													
                        
						Virtual Tour | 
												 
												
													| 
													
													Le più suggestive sequenze 
													fotografiche da 
													Caltabellotta.com | 
												 
												
													
													
  | 
												 
												
													| 
													Caltabellotta.net | 
												 
												
													| 
													
													Immagini dal portale 
													fotografico di Caltabellotta.net | 
												 
												
													
													
  | 
												 
											 
											 | 
										 
									 
								 
								   | 
							 
						 
					 
                  	
                  	La Chiesa del Salvatore è 
					collocata ad Ovest del Piano della Matrice, in uno spazio 
					urbano fortemente qualificato e di eccezionale valore 
					paesaggistico, a pochi passi dall'ingresso del Castello 
					della Regina Sibilla (normanno), appartenuto alla famiglia 
					Luna, e detto comunemente Castello Nuovo per distinguerlo 
					dall'altro posto sul costone roccioso opposto, edificato in 
					epoca bizantina. Lo spiazzo confina a sud con l'antichissimo 
					quartiere Terravecchia, il più alto e antico della città. 
					L'importanza storica del luogo è confermata dalla presenza 
					di emergenze monumentali, che costituiscono esempi assai 
					rari della cultura normanna siciliana. 
					La severità dell'espressione linguistica e la completa 
					assenza 
					di qualsiasi intenzionalità decorativa rendono l'opera 
					davvero rara nel suo genere ed estranea al clima culturale 
					della Sicilia occidentale. Originariamente il manufatto era 
					inserito entro la cerchia muraria; oggi è libero da altri 
					fabbricati e occupa ormai uno spazio periferico rispetto 
					all'attuale centro cittadino. La Chiesa del Salvatore, dalla 
					sua fondazione ha subìto nei secoli diverse manomissioni; 
					proprio per la sua ubicazione a pochi passi dall'ingresso 
					dell'antico castello appartenuto alla famiglia Luna, sarà 
					stata utilizzata, con buona probabilità, come cappella ad 
					uso dei castellani. Dal punto di vista architettonico 
					possiamo dire che l'impianto originario, a navata unica a 
					pianta rettangolare, è realizzato con muratura di pietrame 
					informe e con tetto a capanna, privo di intonaco esterno. 
					La porta di accesso originaria, ancora visibile, era aperta 
					come di consueto nel lato ovest. Successivamente, in una 
					delle tante manomissioni è stato inserito il prezioso 
					portale di chiaro gusto Chiaramontano, lungo la fiancata 
					sud. La sua collocazione peraltro non è stata fatta a regola 
					d'arte, cosa evidenziata dalla cattiva sovrapposizione dei 
					conci. La stessa simmetria del portale non è perfetta, essa 
					risulta, infatti, sbilanciata verso destra e la stessa 
					muratura, utilizzata per la costruzione di una parte del 
					muro d'ambito su cui è stato inserito, è in conci isodomi 
					mentre il resto della costruzione è fatta di muratura di 
					pietrame informe. 
					L'ingresso originario (ad ovest) immetteva in un vestibolo 
					con soppalco ligneo atto a sorreggere il coro. L'interno è 
					un rifacimento barocco che, della originaria chiesa normanna 
					conserva oltre alla storia un'acquasantiera a pianta 
					ottagonale poggiante su una colonna granitica e poco altro. 
					La navata è coperta da volta a botte, con unghie di raccordo 
					sulle lunette del secondo ordine; è suddivisa in tre campate 
					da archi lievemente aggettanti che si dipartono dalle 
					paraste. Il pavimento è formato da mattonelle di ceramica 
					maiolicata con una colorazione che dà sull'azzurro. Nella 
					navata quattro affreschi, due per lato, raffigurano episodi 
					della vita del Salvatore; essi sono definiti da cornici 
					modanate in stucco. A causa dell'umidità pregressa le 
					immagini sono gravemente degradate, come pure il motivo del 
					falso balaustrato che compare sul parapetto del coro. La 
					semplice superficie interna delle pareti è interrotta da una 
					serie di paraste leggermente aggettanti che sostengono la 
					cornice marcapiano. Il presbiterio semi circolare, 
					leggermente rialzato è diviso dalla navata da una 
					ringhierina in ferro battuto. 
					Stucchi, cornici e paraste sono piuttosto lineari e scevri 
					da ogni eccessivo decorativismo. L'altare maggiore in 
					muratura e legno, dedicato a Cristo Risorto, è costellato da 
					puttini e figure sacre in stucco, di schietto gusto 
					popolare, ormai parzialmente crollato. Dietro l'altare una 
					porticina conduce all'attiguo oratorio, di ridotte 
					dimensioni, unico corpo edilizio che vi si affianca, a 
					pianta quadrata e copertura semicurvilinea che è stata la 
					sede della Confraternita del SS. Salvatore (Sarvaturara), 
					l'ultima sopravvissuta in attività a Caltabellotta. Tale con 
					fraternita sfilò con i suoi tradizionali costumi bianchi per 
					la festa di Pasqua fin verso la fine degli anni '50. Oltre a 
					due antiche torri di epoca normanna, la torre del Martorio e 
					la torre della Galofara, il quartiere era ricco, fino a poco 
					tempo fa, di preesistenze che testimoniavano l'utilizzazione 
					dell'area anche in epoca molto remota. La Chiesa è quasi 
					sempre chiusa, tranne che nei brevi periodi delle grandi 
					solennità religiose come la Pasqua e la tradizionale festa 
					della Madonna dei Miracoli e del SS. Crocifisso; in essa 
					sono custodite le tre statue processionali della Pasqua: il 
					Cristo Risorto, la Madonna e S. Michele Arcangelo, che viene 
					portato in spalla dai giovani del paese per quasi tutta la 
					notte di Pasqua ad annunciare la Resurrezione oltre che per 
					l' "Incontro".  |