Caltabellotta,
sabato mattina. Il silenzio dell’alba viene
squarciato dallo scoppio dei primi fuochi
d’artificio e dal suono prolungato delle
campane: è l’“alborata”, il risveglio
festoso che dà inizio al giorno più
simbolico della festa. Il borgo si risveglia
lentamente, ma con un’intensità che cresce
di ora in ora.
Nel cuore del paese ha inizio la
“Prucissioni di l’oru”, la processione
dell’oro, uno dei momenti più carichi di
emozione dell’intera festa. Decine di fedeli
sfilano con passo lento e silenzioso
portando in mano oggetti preziosi, doni
votivi fatti nel corso degli anni: collane,
anelli, spille, medaglie e antichi ex-voto.
Ogni oggetto è simbolo di una grazia
ricevuta, di una promessa mantenuta o di una
devozione silenziosa tramandata da
generazioni. Il corteo si snoda lungo le vie
del centro storico, mentre le famiglie si
affacciano ai balconi addobbati, lanciando
petali o semplici preghiere. I volti sono
intensi, partecipi, spesso commossi: non è
una sfilata turistica, ma un momento
profondamente spirituale, vissuto con
rispetto e sentimento autentico.
Il momento culminante della mattinata si
svolge nella chiesa di Sant’Agostino, dove
si trovano le statue dei due Santi Patroni:
Maria SS. dei Miracoli e il SS.mo
Crocifisso. Qui si tiene il rito della
vestizione, uno dei più suggestivi
dell’intera festa. I gioielli offerti
vengono amorevolmente applicati sul
simulacro della Madonna, che viene
letteralmente rivestita d’oro, mentre gli
altri doni vengono collocati nella vara del
Crocifisso. È un gesto che unisce fede e
bellezza, un tributo materiale che racconta
la ricchezza spirituale della comunità.
Tutto avviene in un’atmosfera silenziosa e
solenne, accompagnata da canti liturgici e
dal profumo intenso dell’incenso.
Di seguito
ecco il video documentario sul corteo e del
rito della vestiizione dei protettori
di Caltabellotta a cura di Accursio
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